Todi, sindaco Ruggiano, quasi terminato il restauro chiesa Sant’Antonio
L’intervento rientra nel programma degli “attrattori culturali”
Sono quasi ultimati, nell’ambito del programma degli “attrattori culturali”, anche i lavori presso la Chiesa di Sant’Antonio, posta lungo Corso Cavour, proprio in corrispondenza con la seconda cerchia delle mura urbiche.
Il punto sull’avanzamento dei lavori è stato fatto dal Sindaco Antonino Ruggiano, dall’Assessore Moreno Primieri e dall’Architetto Silvia Minciaroni, responsabile delle opere pubbliche del Comune, con la straordinaria soddisfazione di aver potuto constatare che è, praticamente, arrivato a conclusione il radicale intervento che ha visto il restauro e la ristrutturazione degli angoli più belli del nostro centro storico, dalla piazza ai portici comunali, dalla sala affrescata di Via del Monte al Nido dell’Aquila.
Questo intervento, che è stato curato dall’Architetto Comodini, quale progettista e direttore dei lavori, permetterà la piena fruizione di uno degli angoli più belli, ma ancora nascosti, della nostra città.
La Chiesa, in origine un oratorio documentato già dal 1360, era inizialmente a servizio dell’annesso ospedale di Sant’Antonio, eretto e fondato dalla Confraternita dei Calzolari.
D’altro canto un piccolo ma significativo riassunto della storia della Chiesa è possibile trovarlo nella pala dell’altare maggiore, dell’artista Bartolomeo Barbiani, raffigurante il santo protettore degli animali in atto di onorare la Vergine col Bambino assieme ai santi Crispino e Crispiniano.
La tela, restaurata per conto del Comune dallo studio “Restauri Castrichini”, è stata esposta, qualche tempo fa, dal FAI.
Grazie al Barbiani, ed al tuderte Andrea Polinori, fu realizzata nel 1642 la volta, suddivisa in tre diverse campate per mezzo di partiture architettoniche in trompe l’oeil, al centro di ognuna delle quali campeggiano rispettivamente l’Eterno benedicente al centro, i santi Crispino e Crispinano nel settore vicino alla parete di ingresso, e sant’Antonio in Gloria nella campata presso la parete di fondo.
Al solo Polinori è invece attribuita la lunetta del presbiterio, raffigurante Sant’Antonio che predica e compie miracoli, mentre sono ignoti gli autori del ciclo di raffigurazioni presenti nelle sei lunette delle pareti laterali, datati al 1657, come si legge nei relativi cartigli che illustrano i miracoli più significativi compiuti dal santo taumaturgo.
Il programma, coordinato dall’Assessore Primieri, prevede nelle prossime settimane la fine dei lavori e, poi, l’inaugurazione e, per la Pasqua, la messa a disposizione della città.
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