Todi Festival, finanziamenti regione, interrogazione M5S

“Sapere se la Regione abbia stanziato fondi per cofinanziare il Todi Festival 2014 e l’ammontare di tale stanziamento”. È quanto chiedono i consiglieri del Movimento 5 Stelle, Andrea Liberati e Maria Grazia Carbonari, in un’interrogazione a risposta scritta denominata ‘TodiFestival 2014: trasparenza, tempi, modalità, stanziamenti, contraddizioni’ sul bando del Comune di Todi relativo all’individuazione del nuovo soggetto gestore della manifestazione.

Liberati e Carbonari chiedono anche di sapere: “le motivazioni del termine di soli 15 giorni fissato per la presentazione delle candidature, per un evento ormai fisso nel calendario del Comune di Todi e per cui non vi era carattere di urgenza; il nome dei membri della commissione esaminatrice e i criteri con i quali essa ha valutato la conformità dei progetti, considerato che il bando non conteneva obiettivi e contenuti; perché il Comune di Todi e, in tal modo, la Regione medesima, preferiscano valorizzare un marchio privato, ‘Todi Festival’, anziché quello pubblico ‘Todi Arte Festival’”.

Nell’atto i consiglieri del Movimento 5 Stelle ricordano che “la manifestazione ‘Todi Festival’ ricorre nel calendario degli eventi tuderti da oltre 20 anni e che il bando per l’individuazione del soggetto attuatore è stato emanato dalla delibera comunale dell’11 marzo 2014, stabilendo come termine ultimo il 27 marzo, concedendo quindi soltanto 15 giorni per la presentazione delle candidature. Nel bando vengono indicati i criteri e i punteggi di valutazione, ma non gli obiettivi e i contenuti del Festival.

La mancanza di questi elementi renderebbe del tutto arbitrarie asserzioni quali ‘l’innovatività della manifestazione’ e ‘l’efficacia e la funzionalità della comunicazione’, che leggiamo tra i criteri di valutazione dei progetti”.

“Inoltre – proseguono i consiglieri di opposizione – nel bando non viene fornita alcuna indicazione riguardo la Commissione esaminatrice, la sua composizione e le competenze dei commissari.

Dalla tabella dei punteggi attribuiti alle candidature si evince che abbia molto più peso il curriculum del direttore artistico che non i contenuti.

Tanto è vero che il 6 e l’8 aprile 2014, a poco più di una settimana dalla chiusura dell’avviso pubblico, il futuro direttore artistico del Todi Festival, il regista Silvano Spada già attuatore dell’evento tuderte dal 1987 al 1998, rilascia dichiarazioni alla stampa che profetizzano la sua posizione di possibile organizzatore”.

“Ricordiamo – scrivono ancora Liberati e Carbonari – che l’associazione culturale Todi Festival (col medesimo Silvano Spada) aveva peraltro registrato il nome ‘Todi Festival’ nel lontano 6 aprile 1990, mentre nel 2010 il Comune di Todi registrava invece un proprio marchio, ‘Todi Arte Festival’, da cui la manifestazione prese il nome negli anni successivi.

Ebbene, nel 2014 il Comune emana l’avviso pubblico per l’individuazione del soggetto attuatore della manifestazione ‘Todi Festival 2014’, e non ‘Todi Arte Festival’: l’uso da parte del Comune del nome ‘Todi Festival’ avrebbe impedito, di fatto, la competizione, considerando che chiunque avesse presentato una candidatura e un programma sotto marchio tutelato da registrazione, si sarebbe reso passibile di richieste risarcitorie.

Dovendo ripartire con una nuova edizione dopo diversi anni di interruzione, non aver usato il nome di proprietà del Comune avrebbe determinato un danno erariale, essendo andato a favore del privato l’avviamento/incremento di valore, quando il Comune avrebbe avuto tutto l’interesse ad accrescere il proprio marchio”.

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