
da Silvia Lucchetti (vicesindaco e candidata per le elezioni regionali nella lista “Socialisti Riformisti – Umbria”)
Il tema della sicurezza urbana è sicuramente uno dei più sentiti dalla popolazione e quindi occorre affrontarla con attenzione e rispetto, evitando di suscitare attese che, per vari motivi, non possono essere soddisfatte.
Che il problema sussista non lo discute nessuno, ma non dovremmo nè strumentalizzare questo aspetto per rincorrere gli elettori in questo periodo né auspicare soluzioni – quale quello di ‘armare’ i Vigili Urbani – che, nella nostra specifica dimensione, appaiono fuori luogo, certamente problematici per aspetti contrattuali e comunque non particolarmente efficace.
Sulla installazione delle telecamere fisse, invece, c’è assoluta convergenza in quanto sia dal punto di vista della dissuasione preventiva che da quello degli interventi immediatamente successivi alle imprese illegali appaiono sicuramente validi e positivamente utilizzabili.
Allo scopo di conseguire questo obiettivo l’Amm.ne Com.le – contrariamente a quanto asserito dal centro destra locale – si è già mossa e, dopo il periodo necessario per le varie operazioni connesse al finanziamento ed alla sua regolare acquisizione, sta già procedendo alla loro opportuna installazione che riguarderà siti rilevanti del nostro territorio, accentuando quindi la capacità di controllo e di contrasto alla criminalità (micro e macro) da parte delle Forze dell’Ordine preposte.
Un rilevante passo in avanti per migliorare ulteriormente la vigilanza ed il presidio del territorio scaturirebbe certamente anche dalla realizzazione della nuova Caserma dei Carabinieri a Marsciano, con un auspicato sensibile incremento dell’organico e quindi con strumenti e dotazioni maggiormente in grado di ‘coprire’ il territorio ed esercitare il giusto contrasto nei confronti degli eventi delinquenziali.
Occorrerebbe, a mio avviso, realizzare una grande unitarietà d’intenti tra le varie istituzioni (Comune, Regione e Ministero) e tra le forze politiche marscianesi per addivenire a questa rilevante prospettiva, significando che il tema della sicurezza urbana, in termini democratici e legali, è condiviso da larghissima parte della popolazione.
In questo quadro la ventilata chiusura della Caserma di Spina è da rigettare totalmente, in quanto verrebbe peraltro a mancare un saldo punto di riferimento per una popolazione già alle prese con l’impegnativa ricostruzione post sisma, impedirebbe un’adeguata e concreta presenza delle Forze dell’Ordine in una fase oggettivamente critica e potrebbe intaccare seriamente la credibilità delle Istituzioni.
Ritengo infine che alcune esperienze già validamente avviate nel nostro territorio e che prevedono momenti di solidarietà tra cittadini dello stesso rione per un reciproco controllo delle proprie abitazioni allo scopo di aumentare l’attenzione ed il controllo del territorio vadano valorizzate ed incentivate, creando anche – laddove possibile – opportune forme d’intesa anche con i tanti cittadini impegnati nelle Associazioni Volontaristiche.
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