Ilario Castagner premiato a Torgiano

Ilario Castagner premiato a Torgiano
Ilario Castagner premiato a Torgiano

Sotto il cielo di Torgiano davanti una platea di appassionati di calcio di ieri e di oggi Ilario Castagner ha proposto i suoi 60 anni vissuti da protagonista nello sport più bello del mondo. L’occasione, il conferimento del premio alla carriera attribuitogli dalla Pro Loco in collaborazione con il Comune di Torgiano.

Sollecitato da due cronisti di lungo corso, Elio Clero Bertoldi e Mario Mariano, Ilario ha raccontato aneddoti e fatti legati agli anni in cui Perugia e l’Umbria finirono sotto la lente dei media nazionali grazie al fenomeno – calcio, la bella storia della squadra di provincia temutissima dai club metropolitani. Un ulteriore contributo ad una intervista a 4 mani è venuto da preziose immagini di repertorio proposte dalla attenta regia di Pasquale Punzi, coordinatore della serata e delle telecamere che hanno ripreso l’evento, che verrà trasmesso integralmente da Retesole.

[junkie-alert style=”white”] Domande a raffica per Castagner, assistito da quella dote di comunicatore che lo ha assistito fin dal suo debutto come allenatore,”Tutti dobbiamo fare i conti con gli attimi, i piccoli episodi che scandiscono le tappe della nostra vita,Ho saputo solo trenta anni dopo che a salvare la mia carriera fu Nereo Rocco- ha svelato il tecnico del Perugia dei miracoli-.Fu il Paron a dire ai dirigenti dell’Atalanta ti tenermi d’occhio dopo un pareggio della mia Primavera con il Milan grazie ad un calcio di punizione provato e riprovato in allenamento. [/junkie-alert]

Quel calcio di punizione che praticamente mi salvò dall’esonero.Avrei dovuto subire la sorte di Corrado Viciani che mi aveva voluto come suo vice a Bergamo. L’Atalanta fu il mio trampolino di lancio per salpare verso Perugia, dove approdai grazie all’incontro con il giornalista Lanfranfo Ponziani: rimase colpito dalle mie idee e mi segnalò a Franco D’Attoma e Spartaco Ghini”.

Era studiato a tavolino il Perugia dei miracoli; ogni stagione arrivavano giovani talenti da valorizzare, inseriti in una intelaiatura solida che era stata compatta dallo straordinario campionato di serie B, l’ultimo allo stadio di S.Giuliana.

“Squadra rinnovata per 8|11 con giocatori molto motivati, partenza straordinaria in campionato dopo l’assoluzione per il presunto illecito di Parma, entusiasmo alle stelle.Alla fine del girone di andata avevamo la difesa più forte, con soli sei goal subiti”.

Le immagini di repertorio ed il libro ‘Buongiorno mister’ di recente presentato a Palazzo dei Priori, hanno permesso a Bertoldi e Mariano di rilanciare temi nuovi. Un capitolo del libro viene dedicato al ruolo dell’allenatore in seconda e Castagner si è soffermato sullo straordinario lavoro svolto da Molinari anche lui presente alla serata di revival del calcio di valori e di appartenenza : “Giampiero, è stato osservatore della squadra avversaria , allenatore dei portieri, ma soprattutto psicologo nel gestire il difficile rapporto con i calciatori destinati alla panchina o alla tribuna.Un compito complesso, perché mai nessuno è consapevole di essere inferiore ad un compagno.In tutto questo Giampiero è stato bravissimo, a lui va la mia riconoscenza”.

In tanti anni di carriera un calciatore ha deciso il destino calcistico del Mister più amato dai perugini, Salvatore Bagni,protagonista di uno sciopero sul campo nella celebre partita del campionato dell’imbattibilità con il Milan e poi del gran rifiuto di restare all’Inter quando la squadra era appunto stata affidata a Castagner: “Salvatore era il miglior centrocampista del calcio italiano e con lui avremmo potuto essere ancora più competitivi, salvo che litigò per l’ingaggio con il presidente Pellegrini e fu ceduto al Napoli, sono convinto che quella fu la svolta della mia carriera , che poteva svilupparsi in maniera migliore. A Salvatore glielo ho detto più volte: sei stato la fortuna del Perugia, ma con te potevo vincere scudetto e Coppe”.

Personalità equilibrata Castagner ammette di aver avuto grandi insegnamenti da Franco D’Attoma: “Ero ‘fumino’ anche io, ma lui mi ripeteva : fai passare la notte e vedi se sei della stessa idea.Non ho mai cercato la polemica come fa oggi Mourinho, e poi nel libro che ho scritto ho voluto sfrondarlo delle polemiche, degli scontri con questo o con quello, aveva ragione Brera si nasce incendiari e con il tempo si diventa pompieri”. Infine un ricordo per Pasquale Lucertini, amico da sempre :” ci univa anche la passione per l’Africa, la vita di laggiù, la semplicità il diverso ritmo, per questo capisco bene Gianni Troiani che sta vivendo questi anni allenando una squadra del Kenia, loro gli africani sono il futuro del calcio”.

La serata ha avuto il suo clou con la premiazione : un riconoscimento che ha commosso Castagner, che era accompagnato dalla moglie Liliana, dai tre figli e i tanti i nipoti.La consegna del riconoscimento dalle mani di Fausto Ciotti presidente della Pro Loco e del sindaco Marcello Nasini,accompagnata dagli applausi di un pubblico di più generazioni: Castagner da tempo è nella storia del grifo.

Ilario Castagner

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