“Basare la propria attività politica su dati certi e argomentazioni valide vuol dire fare opposizione seria e costruttiva, organizzare incontri e polemizzare su questioni puramente inventate vuol dire fare propaganda o peggio ancora, come in questo caso, creare inutile allarmismo tra la popolazione. Troviamo imbarazzante e fuori luogo che i rappresentanti di ‘Bene Comune’, dopo 4 anni di silenzio e totale assenza dal dibattito politico, non trovino di meglio da fare che gridare ‘al lupo’ ipotizzando la realizzazione di un termovalorizzatore a Collazzone, quando la Regione Umbria non ha ancora stabilito dove ubicarlo”.
A intervenire è il segretario Lega della sezione Deruta Torgiano Collazzone Luciano Capoccia, insieme alla referente locale Meri Minelli, il consigliere comunale Loreno Marcacci e i militanti di sezione.
“La sinistra in molte città d’Italia vota a favore del termovalorizzatore, ma quando poi si tratta di fare polemica sono i primi ad alzare la voce – proseguono i leghisti – Sappiamo che la strada tracciata dalla Regione Umbria è quella giusta per affrontare il problema annoso della gestione dei rifiuti che la sinistra in 70 anni non è mai riuscita a risolvere, se non allargando le discariche esistenti e creando sempre maggior inquinamento. Detto questo, non riusciamo a comprendere come si possa organizzare un incontro per dire ‘no’ a un impianto a Collazzone quando ancora la Regione Umbria non ha stabilito dove realizzarlo. Evidentemente si tratta di propaganda politica fine a sé stessa e basata sul nulla. Per quattro anni la proposta politica di ‘Bene Comune’ a Collazzone è stata pari allo zero, caratterizzandosi per la totale assenza dal dibattito su questioni fondamentali. Che ci si risvegli solo a pochi mesi dalle elezioni, con la voglia di polemizzare su qualcosa che non esiste, lo troviamo davvero imbarazzante e poco sensato. Invitiamo i rappresentanti dell’opposizione a ragionare in maniera costruttiva su tematiche serie e con dati certi alla mano, altrimenti si rischia solo di creare inutile allarmismo tra la popolazione”.
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