Casapound distribuisce materiale scolastico gratuito a Todi

Casapound distribuisce materiale scolastico gratuito a Todi
“La storia è sempre la stessa, a sentir loro non ci sono mai i soldi, ma se si vogliono trovare, si trovano eccome; quello che abbiamo fatto oggi ne è la dimostrazione”. Lo afferma Andrea Nulli, Responsabile cittadino del Movimento, nel giorno in cui CasaPound Todi è stata impegnata nella distribuzione gratuita di materiale scolastico, acquistato con autofinanziamento degli stessi militanti.

“Non ci sono i soldi – aggiunge Nulli – ma se ne spendono tanti per fare un Festival per pochi, che porta poco o niente. Non ci sono i soldi per le famiglie tuderti in difficoltà, perché prima vengono sempre gli ‘altri’. Non ci sono i soldi per i trasporti scolastici, quindi saggiamente si tagliano servizi importanti come le accompagnatrici sui pulmini dei bambini; tra poco saranno anche costretti a guidare da soli.

Non ci sono i soldi per le scuole: mancano i colori, le risme di carta, la carta igienica, i quaderni e molto altro ancora, si tagliano alcuni progetti (tipo per la motoria), ma i soldi, tanti soldi, (42.777€ per la precisione) per ristrutturare i bagni del Comune ci sono eccome”.

“Inoltre – continua Nulli – forse per colpa dei tanti impegni, l’Amministrazione Rossini si è ‘dimenticata’ di rispondere ai nostri ragazzi del Blocco Studentesco, che dopo aver raccolto negli Istituti tuderti 600 firme come protesta contro le tariffe esagerate dei trasporti scolastici, per poi consegnarle alla dirigenza di Umbria Mobilità, hanno anche presentato una lettera al Sindaco per richiedere la stipulazione di convenzioni agevolate per i trasporti scolastici nel tuderte, visto che spetta agli enti locali, cioè al Comune ed alla Provincia, la regolamentazione dei prezzi dei biglietti e degli abbonamenti.

Era stata promessa una risposta, ma a distanza di mesi non è ancora arrivata. Sarà una dimenticanza o semplice disinteresse? Vedremo, i nostri ragazzi sono soliti andare sempre fino in fondo, come in tutte le nostre battaglie. Perché non ci piace prendere in giro chi ci da fiducia”.

Casapound

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