Vogliamo difendere il nostro ospedale, una questione di dignità
Vogliamo difendere il nostro ospedale soprattutto per permettere a chi ne ha bisogno di vivere le proprie difficoltà in maniera dignitosa!
“Vorrei subito premettere che non è mia intenzione esprimere il mio pensiero solo per il gusto di andare controcorrente, come ha detto il nostro Sindaco, ma voglio esporre alcune considerazioni basate sulla mia esperienza personale.
Sono una paziente oncologica e ho settanta anni.
di Simonetta Buconi – comitatopantalla
Dal 2015 sono in cura presso il reparto di oncologia dell’ospedale di Pantalla. In questi anni, per fortuna non in maniera continuativa, ho frequentato questo ottimo reparto e ho fatto tutti i controlli, TAC e risonanza magnetica sempre a Pantalla.
In questo ultimo periodo ho avuto una ricaduta e quindi sono stata di nuovo sottoposta alle cure chemioterapiche, questo significa che devo andare in ospedale per analisi, visite e chemioterapia una o due volte alla settimana.
Mi accompagna mio marito ma, essendo quasi ottantenne e con notevoli problemi di salute, non potrebbe accompagnarmi per tragitti più lunghi. Ora, quando sono venuta a conoscenza delle decisione prese dalla Regione sono stata presa da grande sconforto.
Per prima cosa ho pensato alla difficoltà a cui dovrò andare incontro io e, come me tantissime persone anche più anziane, per affrontare cure in strutture situate a svariati chilometri dalla nostra città. Poi ho pensato alla logica che dovrebbe stare dietro alla decisione della Regione di smantellare il reparto di oncologia di Pantalla dove affluiscono tantissime persone del territorio e anche da più lontano, dove operano professionisti di grande qualità dal punto di vista medico e umano. Mi sono sentita sempre accolta e protetta e questo per malati come me rappresenta un grandissimo contributo per la guarigione.
Le grandi strutture prevedono una maggiore affluenza di pazienti e quindi le cure e i controlli subiscono ritardi che noi non possiamo permetterci. Mi addolora tantissimo che l’amministrazione della mia città si dica soddisfatta della decisione presa dalla Regione e non tenga conto delle difficoltà e dei disagi a cui andranno incontro persone come me.
Ho voluto parlare del mio caso personale ma purtroppo non sono sola, tantissime persone si trovano nella mia situazione.
Spero che questa mia riflessione faccia pensare ai nostri amministratori che i cittadini hanno bisogno di comprensione e solidarietà concreta.
Vorrei inoltre sollecitare tutti coloro che nel nostro territorio si trovano nella mia situazione a manifestare il proprio dissenso allo smantellamento dei servizi essenziali dell’ospedale di Pantalla e non accontentarsi di promesse vaghe ma pretendere azioni concrete.”
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