
Presa la banda dei furti a Pian di Porto a Todi, 5 arresti I Carabinieri del NORM di Todi, con la collaborazione di personale dei Comandi dipendenti e della Compagnia di Terni, nel pomeriggio del 23 novembre 2018, hanno individuato e arrestato un gruppo di pregiudicati, responsabili di diversi furti consumati nella notte in danno di alcune aziende nella zona industriale di Pian di Porto.
L’attività ha avuto inizio verso le 22 circa del giorno precedente quando, a seguito di un allarme scattato presso una ditta di prodotti per l’agricoltura ed il giardinaggio, è stata individuata un’autovettura il cui conducente, alla vista dei Carabinieri, si è dato alla fuga lungo la E45, in direzione Terni.
Coordinate dalla Centrale Operativa, alcune pattuglie della Compagnia Carabinieri di Todi si sono subito messe all’inseguimento del mezzo, che i fuggitivi hanno abbandonato sulla strada dopo la galleria di Collevalenza con la refurtiva a bordo, dileguandosi nella campagna circostante. Dopo diverse ore di ricerche che hanno impegnato numerosi carabinieri, supportati anche da un elicottero del Nucleo Elicotteri di Pratica di Mare, sono stati localizzati e tratti arrestati cinque uomini, tutti di nazionalità romena e di eta compresa tra i 20 e i 30 anni.
La refurtiva rinvenuta a bordo del mezzo è stata recuperata e riconsegnata ai legittimi proprietari. Esperite le formalità di rito, su disposizione della Procura della Repubblica di Spoleto che ha coordinato le indagini, i cinque sono stati condotti in carcere. Ieri il GIP presso il Tribunale di Spoleto ha convalidato per tutti gli arresti disponendo l’obbligo di dimora nel comune di residenza, tre a Napoli, uno Avellino e un altro a Caserta, l’obbligo di permanenza notturna e di presentazione alla polizia giudiziaria.
Il comandante della compagnia di Todi durante la conferenza ha voluto ringraziare i suoi collaboratori per «l’impegno che quotidianamente mettono sul campo, per arrivare a risultati in termini di risposta ai cittadini, in termini di sicurezza, cosa che spesso non si nota».
Il comandante, inoltre, ha voluto parlare dell’interazione tra cittadini e forze dell’ordine facendo un esempio: «Se il cittadino sente suonare l’allarme e chiama il 112 ci aiuta molto, perché dà la possibilità di calibrare immediatamente l’intervento. Il cittadino che sente suonare l’allarme della sua azienda (molte volte arriva notifica sul telefonino) non deve imbarcarsi da solo, non sa quali rischi corre nel momento in cui va a verificare in azienda quello che sta accadendo. Io invito a fare il 112, noi siamo sul campo, arriviamo sul posto e facciamo le verifiche, questo ci dà la possibilità di arrivare prima e possibilmente riusciamo anche ad ottenere dei risultati. Quindi questo è importante sottolinearlo – è stato detto in conferenza – abbiamo bisogno della collaborazione dei cittadini ma è veramente uno strumento d’azione».
Nel raccontare l’episodi ha detto detto: «Erano scappati dalla E45 intorno alle 7:30 del mattino e sono stati presi alle ore 16:30 del pomeriggio, c’è stata una sorta di fuga, poi apparizione e poi di nuovo fuga. La banda era facilitata dal fatto che le zone erano pieni di boschi. Appena spuntavano fuori e vedevano i carabinieri, si nascondevano – hanno detto -, questa è stata la difficoltà, ma grazie alla segnalazione dei cittadini sono stati localizzati, nel territorio Tuderte in una frazione confinante con Rosaro, e quindi arrestati. E’ stato molto difficile, complicato e rischioso bloccarli. Non è stato semplice», questo lo hanno voluto metterlo in risalto.
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