Ho fatto della laboriosità silenziosa, del sacrificio e della rinuncia alle polemiche tratti distintivi della mia avventura da Sindaco. Credo che il Paese e le città abbiano bisogno di questo e che i cittadini, seppur scossi dal periodo e preoccupati, alla fine possano fidarsi più di chi lavora che di chi continuamente urla.
Così continuerò a fare fino al termine del mio mandato. Ma a tutto c’è un limite ed ogni tanto varrà la pena di ricordare a qualcuno chi è e da dove viene.
Nella destra tuderte spesso più di uno si avventura in polemiche, accuse e speculazioni che nulla hanno a che vedere con il confronto e la critica politica. Sopportiamo pazientemente dall’inizio del mandato gli insulti quotidiani su Facebook per i quali commisero profondamente gli autori, prima di tutti chi in questa città ha ricoperto incarichi istituzionali dei quali non l’ho mai considerato degno. Perché quando si hanno ruoli di rappresentanza dei cittadini bisogna sforzarsi di essere adeguati e c’è chi non lo è stato. Non ho mai fatto di comportamenti privati e pubblici incoerenti argomento di battaglia politica: siamo a Todi e tutti hanno visto.
Devo constatare, purtroppo senza stupore, che un ex-sindaco, nel suo blaterare telematico, solidarizzi su Facebook con un cittadino che immotivatamente indirizza insulti e aggressioni verbali al Sindaco della città. Barbarie e mancanza di senso e rispetto per le istituzioni prima che per la persona del sindaco. Ma la classe non è acqua!
Un ex-vice-sindaco si accoda in un comunicato stampa, senza sapere nulla del fatto, come spesso gli capita.
Succede poi che un dipendente comunale usi per fini privati un mezzo del comune. Per questo viene denunciato ai carabinieri dal sindaco della città. E non da chi ha accertato il fatto, che in un paese normale si sarebbe rivolto alle autorità competenti ed, invece, in un paese malato preferisce il tribunale ingiusto e inadeguato di Facebook. Anche su questo a destra si avventurano in dietrologie, accuse generiche e ridicoli processi sommari. Le responsabilità, fino a prova contraria, sono personali e il dipendente risponderà delle sue azioni in tutte le sedi. Da parte mia ho fatto quello che compete ad un sindaco e quindi ad un pubblico ufficiale che esercita il proprio ruolo in favore della comunità. Il resto sono strumentalizzazioni politiche di basso rango, volgari e pietose.
Primieri, in particolare, si lascia andare ad esternazioni che non lasciamo passare, non consentendogli illazioni, buttando fango su tutti, insensatamente.
E, tanto che ci siamo, ricordo all’avvocato ed ex-vice-sindaco che basterebbe parlare del consigliere comunale della destra che è stato condannato dalla Corte dei Conti a risarcire il danno procurato allo Stato per essersi recato, mentre era in malattia, insieme al sindaco Ruggiano a Dreux (3.000 Km di viaggio andata e ritorno).
Come si sarà notato, per questione di stile, non abbiamo calcato la mano fino ad ora, evitando articoli ed urla varie.
Queste cose non sono infrequenti in questo Paese e non hanno colore politico, purtroppo. In piena coscienza, per quanto mi riguarda, credo di aver sempre agito onestamente e di averlo fatto anche in questa occasione. Sulla vicenda del consigliere condannato varrebbe anche la pena di discutere su chi fosse il suo avvocato difensore. Ma basta così.
La destra sappia che noi non parteciperemo alla rincorsa a chi la spara più grossa. Da due anni stiamo pazientemente sistemando tutto ciò che abbiamo trovato di incoerente con la buona amministrazione della città, mettendoci la faccia con i cittadini stanchi, delusi e arrabbiati. Oggi la nostra priorità è questa. Quando avremo finito di sistemare parleremo di molte cose.
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