Inclusività e Accoglienza: Un Impegno Condiviso per le Famiglie di Ragazzi con Disabilità

Un incontro significativo presso il Centro Diurno "Libero Spazio" di Todi per discutere l'importanza dell'inclusione

Inclusività e Accoglienza: Un Impegno Condiviso per famiglie

Inclusività e Accoglienza: Un Impegno Condiviso per le Famiglie di Ragazzi con Disabilità

Venerdì 24 maggio, presso il Centro Diurno “Libero Spazio” di Todi, si terrà un importante tavola rotonda dal titolo “Riflessioni e ben-essere tra accoglienza, relazione e inclusione: punti di forza e debolezza”. L’evento, organizzato dagli educatori del centro diurno “Libero Spazio” sotto la guida di Mariateresa Briamonte, coordinatrice Polis, mira a diventare un punto di partenza per accompagnare e accogliere le famiglie dei ragazzi con disabilità.

L’obiettivo è quello di costruire gradualmente una comunità completamente inclusiva, coinvolgendo tutti – famiglie, educatori, assistenti sociali, amministratori comunali – per creare insieme nuove opportunità. Il dottor Nicola Fuso, psicologo, illustrerà il tema dell’incontro, sottolineando come termini come “ben-essere”, “accoglienza”, “relazione” e “inclusione” siano sempre più utilizzati da chi opera quotidianamente a contatto con la diversità, la complessità e la fragilità umana.

Secondo Fuso, dietro a ciascuno di questi termini si nascondono mondi ricchi di storie di persone che hanno vissuto avventure, provato gioie e sofferenze, persone che provano paure ma hanno la speranza viva negli occhi. Queste storie coinvolgono non solo chi è direttamente interessato, ma si allargano a tante figure: genitori, fratelli, sorelle e anche tanti professionisti che si adoperano quotidianamente per migliorare lo stato di ben-essere dei ragazzi che frequentano luoghi come “Libero spazio” di Todi.

La tavola rotonda diventa quindi uno strumento dove circolano idee, dove ognuno può esprimere le sue emozioni e provare sensazioni che ruotano intorno a un fulcro che è l’utente del servizio. In questa prospettiva circolare, i termini “ben-essere”, “accoglienza”, “relazione”, “inclusione” si arricchiscono ancor più di significati che non restano solamente teorici, ma prendono forma tramite i progetti e le attività che quotidianamente vengono attuati. Attraverso questo processo attivo, il ben-essere non è più solamente assenza di malattia, ma diventa uno stato che abbraccia la totalità dell’individuo, fatta di corpo, mente e relazione con l’altro.

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