
Dipendenti senza stipendio, incontro decisivo il 18 luglio
È atteso per il 18 luglio un confronto cruciale tra Regione Umbria, Comune di Massa Martana, sindacati e i vertici della Antolin Life Science Zhejiang Co Ltd, la holding cinese che controlla dal 2021 la Angelantoni Life Science (Als), azienda simbolo dell’innovazione biomedicale umbra, oggi in forte difficoltà. Da due mesi i 55 lavoratori non percepiscono lo stipendio, mentre l’attività produttiva risulta pressoché ferma, in un contesto di crescente incertezza sulle intenzioni della proprietà.
Martedì 15 luglio i rappresentanti istituzionali e sindacali si sono riuniti in azienda per aggiornare i dipendenti sugli sviluppi della vertenza, segnata da preoccupanti segnali di stallo e da una gestione aziendale sempre più silenziosa e distante. All’incontro erano presenti l’assessore regionale allo sviluppo economico Francesco De Rebotti, il sindaco Francesco Federici, il segretario generale della Cgil di Perugia Simone Pampanelli e il responsabile della Fiom Cgil provinciale Nico Malossi.
De Rebotti ha ribadito che sono in corso interlocuzioni con la proprietà cinese, a cui sono state poste domande puntuali e urgenti. L’aspettativa è che nell’incontro di venerdì arrivino risposte precise e vincolanti. La situazione, secondo l’assessore, impone il ripristino immediato di un quadro operativo affidabile, soprattutto per garantire un futuro occupazionale a un sito definito “strategico per l’Umbria” e per l’intero settore biomedico nazionale.
La richiesta avanzata dalle istituzioni è chiara: servono investimenti, liquidità e una presenza stabile della proprietà sul territorio, per colmare distanze che stanno mettendo a rischio la sopravvivenza dell’impresa. Le parti locali hanno sottolineato l’urgenza di un progetto industriale che non lasci sole le maestranze e che valorizzi l’alta specializzazione presente nello stabilimento.
Pampanelli ha rimarcato la volontà dei sindacati e della Regione di prevenire il tracollo industriale di uno dei poli produttivi più avanzati dell’Umbria. L’obiettivo è duplice: da una parte tutelare il reddito e la dignità di decine di famiglie, dall’altra salvaguardare una realtà produttiva in grado di generare valore ad alta tecnologia in un comparto in crescita.
Dal canto suo, Malossi ha denunciato una situazione insostenibile: secondo mese consecutivo senza retribuzioni, mentre i lavoratori continuano, con grandi sacrifici, a presidiare e mantenere operativa l’azienda, evitando il deterioramento di know-how e impianti. La Als è una delle poche realtà nel settore biomedicale della provincia e ospita competenze professionali di altissimo livello che non possono essere disperse.
L’incontro del 18 luglio con la proprietà cinese rappresenta dunque un passaggio decisivo per il futuro dell’azienda. Sarà l’occasione per verificare la reale volontà di rilanciare il sito di Massa Martana, come promesso in precedenti occasioni, o se invece si stia soltanto guadagnando tempo in vista di un possibile disimpegno. La parola ora passa ai vertici della Antolin Life Science, da cui si attendono non solo spiegazioni, ma anche atti concreti e immediati per salvare la storica eccellenza umbra.
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