
Abbandono rifiuti speciali a Deruta, individuati i responsabili
Tre cittadini stranieri, di cui due extracomunitari, sono stati deferiti alla Procura della Repubblica di Spoleto per il reato di abbandono di rifiuti speciali non pericolosi. L’inchiesta è stata condotta dai Carabinieri Forestali del Nucleo di Marsciano, che hanno individuato i responsabili dopo aver rinvenuto un ingente deposito illegale di rifiuti sotto il ponte sul fiume Tevere, in località Fanciullata nel comune di Deruta.
Il ritrovamento è avvenuto durante uno dei normali servizi di controllo del territorio, volti alla vigilanza ambientale. In questo caso, i Carabinieri Forestali hanno scoperto una notevole quantità di rifiuti speciali non pericolosi, tra cui ingombranti di natura domestica, per un volume superiore ai 25 metri cubi. L’area di Fanciullata, quindi, è stata teatro di un’operazione che ha visto il recupero dei rifiuti e l’avvio delle indagini per identificare i colpevoli.
Dopo alcuni giorni di attività investigative, gli inquirenti sono riusciti a raccogliere gli elementi necessari per individuare i responsabili dell’abbandono. I tre uomini sono stati quindi denunciati per violazione dell’articolo 256, comma 2, del Decreto Legislativo 152/06, che disciplina la gestione dei rifiuti. Secondo questa normativa, il reato di abbandono di rifiuti speciali non pericolosi comporta sanzioni che vanno dall’arresto fino a un anno, o in alternativa, una multa che può variare da 2.600 a 26.000 euro.
Gli uomini dei Carabinieri Forestali, che si sono occupati in prima persona dell’indagine, hanno anche imposto ai responsabili di procedere con la rimozione dei rifiuti abbandonati, disponendo che vengano smaltiti regolarmente, in modo da evitare ulteriori danni all’ambiente. Il corretto smaltimento deve essere documentato alle autorità competenti, che seguiranno l’evolversi della situazione.
Il rinvenimento dei rifiuti in una zona isolata, come quella di Fanciullata, ha messo in evidenza la continua attenzione dei Carabinieri Forestali nel contrastare il crimine ambientale, anche nelle aree rurali e meno sorvegliate. L’operato del Nucleo di Marsciano sottolinea l’importanza di un impegno costante nella tutela dell’ambiente, un settore che richiede competenze specifiche e grande professionalità. L’indagine, che ha portato all’individuazione dei responsabili, fa parte di un più ampio progetto di monitoraggio e controllo delle pratiche illegali legate allo smaltimento dei rifiuti nella regione.
L’azione dei Carabinieri Forestali di Marsciano non solo ha messo fine a un illecito ambientale, ma ha anche inviato un chiaro messaggio: il contrasto all’abbandono dei rifiuti e al crimine ambientale è una priorità. L’indagine rappresenta quindi un esempio di come le forze dell’ordine siano impegnate nel garantire la protezione dell’ambiente e la sicurezza dei cittadini, in particolare nelle aree rurali.
In conclusione, le indagini condotte dai Carabinieri Forestali di Marsciano hanno portato alla scoperta e alla rimozione di un ingente quantitativo di rifiuti abbandonati, con il deferimento dei responsabili alla Procura di Spoleto. Le autorità continuano a monitorare il territorio per prevenire simili episodi e garantire che la legge in materia di gestione dei rifiuti venga rispettata con rigore.
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