Pantalla, comitato contro impianto fotovoltaico da 4 mega

Pantalla, comitato contro impianto fotovoltaico da 4 mega

“Ecoscempio” all’ingresso della frazione: scatta la protesta

A Pantalla, frazione del comune di Todi, si accende la protesta contro la realizzazione di un impianto fotovoltaico da quasi 4 megawatt che sorgerà su un’area industriale attualmente destinata ad uso agricolo. La decisione di avviare il progetto, secondo i residenti e i promotori di un neonato comitato civico, minaccia la qualità della vita della comunità locale e l’equilibrio territoriale della Media Valle del Tevere.

Il terreno interessato si trova all’ingresso del centro abitato, in prossimità di alcune abitazioni e lungo la trafficata strada Tiberina, frequentata quotidianamente da residenti e passanti. La trasformazione del paesaggio e la modifica delle attuali destinazioni d’uso suscitano preoccupazione tra i cittadini, che vedono nell’intervento un caso emblematico di opera presentata come “green”, ma che in realtà risponderebbe a logiche di tipo esclusivamente speculativo.

In risposta all’inizio delle operazioni, è stato costituito il Comitato “No al fotovoltaico senza sostenibilità”, con l’obiettivo dichiarato di tutelare la vivibilità della zona, opporsi all’attuazione del progetto e promuovere una riflessione più ampia sulla sostenibilità sociale oltre che ambientale.

Le verifiche preliminari del Comitato avrebbero portato alla luce la presenza, nelle immediate vicinanze del sito scelto per l’impianto, di un bene sottoposto a vincolo dalla Sovrintendenza ai Beni Culturali. Un elemento, questo, che potrebbe compromettere la fattibilità stessa dell’opera, come previsto dalle normative in materia di tutela del patrimonio.

L’iniziativa ha trovato eco anche in sede istituzionale. Alcuni consiglieri comunali hanno presentato una mozione al Consiglio Comunale di Todi, chiedendo un esame puntuale della documentazione tecnica relativa al progetto. La proposta ha ricevuto il voto unanime dell’assemblea, impegnando il sindaco, l’assessore competente e gli uffici tecnici ad approfondire la questione e verificare la regolarità dell’iter autorizzativo.

Nel frattempo, il Comitato ha avviato la raccolta firme per una petizione pubblica, con l’intento di coinvolgere attivamente la popolazione nella difesa dell’identità del territorio e della qualità della vita degli abitanti. Oltre a ciò, si sta preparando un esposto formale da presentare alle autorità competenti, al fine di sollecitare ulteriori verifiche sull’aderenza del progetto alle normative vigenti.

ARTICOLO ECOSCEMPIO A PANTALLA

L’adesione alla causa, fanno sapere i promotori, risulta essere molto ampia, a conferma della rilevanza sociale e ambientale che l’intervento solleva. I cittadini si dichiarano favorevoli allo sviluppo delle energie rinnovabili, ma evidenziano come la cosiddetta transizione energetica debba fondarsi su criteri di reale sostenibilità e non diventare pretesto per interventi che compromettano territori e comunità.

L’area su cui dovrebbe sorgere l’impianto fotovoltaico, fino ad oggi utilizzata per attività agricole, ha un valore paesaggistico e funzionale per la frazione. La sua riconversione rappresenterebbe, secondo il Comitato, un cambiamento drastico non solo nella morfologia del territorio, ma anche nel rapporto tra gli abitanti e l’ambiente che li circonda.

Al di là dell’aspetto visivo, l’opera solleva questioni connesse alla vivibilità quotidiana e alla sicurezza. La collocazione vicino a case e strade molto trafficate solleva interrogativi sul suo impatto acustico, visivo e potenzialmente anche sulla salute pubblica. A tutto ciò si aggiunge la mancanza, lamentano i residenti, di una reale concertazione con la popolazione locale prima dell’avvio del progetto.

Il Comitato insiste sul fatto che le politiche ambientali non possano essere scollegate dal rispetto per le comunità che abitano i territori. La sostenibilità, affermano, non può essere ridotta a una formula astratta o a uno slogan promozionale, ma deve coniugare l’interesse ecologico con quello sociale, evitando che gli interventi “verdi” si traducano in nuove forme di colonizzazione industriale.

Il caso di Pantalla si inserisce in un dibattito più ampio che attraversa molti territori italiani, dove lo sviluppo delle rinnovabili è spesso accompagnato da tensioni tra amministrazioni, imprese e cittadini. In questo contesto, i promotori del comitato ribadiscono che non è in discussione il principio dell’energia pulita, quanto le modalità con cui essa viene implementata.

In attesa di ulteriori sviluppi sul fronte istituzionale e tecnico, la mobilitazione dei cittadini prosegue. Il comitato prevede altre iniziative pubbliche per informare e sensibilizzare l’opinione pubblica, promuovendo una visione del futuro energetico che tenga conto anche delle persone e dei territori, non solo degli obiettivi economici e produttivi.

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