
Mostre degli orafi scultori Fausto Maria Franchi e del figlio Enrico
Le inaugurazioni delle mostre degli orafi scultori Fausto Maria Franchi e del figlio Enrico che si terranno sabato 21 maggio prossimo, a Todi.
di Patrizia Cavalletti
Le esposizioni, patrocinate dal Comune di Todi, dalla Regione Umbria e dal Nobil Collegio degli Orafi-Argentieri di Roma, a cura di Lucia Sabatini Scalmati e organizzate dall’Associazione NO O.D.I. Roma, sono visitabili fino al 12 giugno 2022 con ingresso gratuito e nei seguenti orari: 10.30 -13 / 16 – 19 / chiuso il lunedì. Per l’occasione, l’Editrice Darte www.editricedarte.com pubblicherà due cataloghi, uno per artista, a cura di Lucia Sabatini Scalmati e con il testo dello storico dell’arte Lorenzo Fiorucci.
“VARIAZIONI” comprende i lavori di ricerca che FAUSTO MARIA FRANCHI ha portato avanti negli anni, facendone una pratica di severo e morale ordine di vita. Le opere esposte sono 120 circa, tra terrecotte, dipinti, bronzi, gioielli e argenti.
Affascinato dalla materia e dalle sue libere possibilità, con un mero movimento che da inventivo si trasforma in creativo, Franchi tende a trasmettere, tramite il fare delle mani, libere forme che colmano il bagaglio visivo dell’autore, formandone un personale lessico espressivo in cui “piccolo e grande” perdono di peso e la logica di un monile assume valenze altre, mentre la scultura si arricchisce di preziosi stilemi. Sono le variazioni delle molteplici curiosità dell’artista.
Fausto Maria Franchi torna a Todi a 25 anni di distanza dalla sua mostra “Oltre la memoria” che si tenne alla Sala delle Pietre da 25 aprile al 4 maggio 1997.
ENRICO FRANCHI con “FOLLIE”, propone 2 installazioni, “Transumanza” e “Follia” e dal ciclo “Città sepolte”, espone la scultura in bronzo “Awara” (città dell’antico Egitto, pezzo unico, cm.23x8xh.160).”. “Transumanza” è composta da 5 opere in bronzo (cm.55×30 l’una) che raffigurano mucche geneticamente modificate.
5 opere testimoni della grande istallazione di Enrico Franchi, nata nel 2009, composta da 200 sculture in bronzo di piccole dimensioni (cm. 15x6h7) ognuna con differenti deformazioni, qui a Todi non esposta per motivi logistici. E’ il lento trasferimento delle mucche dai pascoli del piano a quelli dell’alpe e viceversa, è la metafora a cui ricorre l’artista romano per raccontarci la proiezione nel futuro delle distorsioni ambientali dell’odierno rapporto uomo/mondo.
Lo scultore, con “Transumanza” aggiunge una tappa al suo programma plastico/poetico, preoccupato per il futuro della nostra specie. Tale installazione venne fotografata per la prima volta davanti allo stabilimento ILVA di Taranto per denunciarne l’impatto tragico sulla vita dell’uomo e sull’ambiente.
“Follia” è rappresentata da circa 400 personaggi tratti dall’esercito cinese di Xi’an a cui l’artista ha mozzato la testa mettendogliela in mano. I soldatini, alti 18 cm., sono realizzati in resina: portano una lancia in una mano e nell’altra la testa decapitata. Il loro capitano, delle stesse dimensioni, è in bronzo: essendo consapevole, conserva la testa sulle sue spalle e ne porta un’altra decapitata in mano.
Enrico Franchi vuole affermare la follia della guerra, delle armi, di migliaia di uomini mandati a morire senza una cognizione perché solo il potere sa perfettamente quello che vuole.
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